Magnetoterapia

MAGNETOTERAPIA

I campi magnetici vengono impiegati nei servizi di terapia fisica a scopo terapeutico da qualche decennio.
E’ ampiamente dimostrato che essi possono interagire con i tessuti biologici. I campi magnetici generati dagli apparecchi di magnetoterapia sono prevalentemente magnetici e hanno bassa frequenza e bassa intensita’.

COME E’ FATTA UNA MAGNETOTERAPIA?

Gli apparecchi di elettromagnetoterapia utilizzano, quale sorgente del campo magnetico, un solenoide percorso da corrente elettrica. Nel solenoide vengono immesse onde elettriche a forma sinusoidale o rettangolare e con frequenza bassa. La frequenza e’ inferiore a 100 Hertz. Alcuni autori consigliano di utilizzare la frequenza di 50 Hz, perche’ ritengono che questa frequenza, a parita’ di intensita’ di campo magnetico, provochi il massimo trasferimento di energia al corpo umano. L’apparecchio oltre al solenoide e’ provvisto di un generatore che produce l’onda elettrica pilota del campo magnetico.

CHE COSA PROVOCANO I CAMPI MAGNETICI NEL CORPO?

I campi magnetici provocano modificazioni biologiche nelle membrane, negli acidi nucleici, negli enzimi, nei vasi, nelle ossa. Gli effetti sono influenzati dalla frequenza e intensita’ del campo magnetico.

QUALI PATOLOGIE VENGONO TRATTATE CON LA MAGNETOTERAPIA?

In terapia fisica vengono sfruttati a scopo terapeutico l’effetto antiflogistico e biostimolante della magnetoterapia.

Le indicazioni di tale terapia sono:

  • FRATTURE RECENTI E RITARDI CONSOLIDAZIONE (stimolano l’attivita’ osteogenetica)
  • PSEUDOARTROSI
  • MORBO DI SUDECK E OSTEOPOROSI (la magnetoterapia e’risultata efficace nell’80% dei casi di Morbo di Sudeck e nel 70% delle osteoporosi)
  • ARTROPATIE DI NATURA INFIAMMATORIA E DEGENERATIVA (risultati positivi nell’artrite reumatoide localizzata alle mani e alle ginocchia, nella spondilite anchilosante, nella gonartrosi, nell’artrosi lombare)
  • ARTERIOPATIE OBLITERANTI (i campi magnetici risultano efficaci nelle patologie vascolari grazie alla loro influenza sul flusso ematico e sul microcircolo)
  • PIAGHE DA DECUBITO ( l’effetto biostimolante giustifica l’impiego della magnetoterapia nelle piaghe da decubito. Sono richiesti trattamenti molto lunghi)
  • PSORIASI (la psoriasi risponde positivamente a questa terapia nel 60% dei casi)

TECNICA DI APPLICAZIONE (INTENSITA’, FREQUENZA, TEMPI)

La parte del corpo da sottoporre a trattamento viene posta all’interno del campo magnetico, dopo aver rimosso ogni oggetto metallico (bracciali, orologi, ecc.). La durata delle sedute e’ di 30 minuti per le patologie artro-reumatiche e puo’ arrivare a qualche ora per i ritardi consolidazione delle fratture. Vanno utilizzate intensita’ comprese fra 1 e 100 Gauss. Le intensita’ inferiori a 10 gauss hanno effetto sedativo e vengono utilizzate per il trattamento di malattie con notevole componente psicosomatica. Le intensita’ comprese tra 10 e 40 Gauss hanno azione vascolare e provocano rilasciamento muscolare. Le intensita’ superiori a 50 Gauss hanno effetto antiflogistico, antiedemigeno e biostimolante. La frequenza del campo magnetico puo’ essere costante oppure variabile. A scopo biostimolante si utilizzano frequenze di 50 Hz. Si effettuano cicli di 20-30 sedute da praticarsi tutti i giorni. In caso di ritardo di consolidazione di fratture, si possono effettuare cicli di 2-3 mesi.

CONTROINDICAZIONI

Abbastanza discusso e’ l’uso della magnetoterapia in presenza di mezzi di sintesi. Alcuni autori li considerano una controindicazione perche’ la loro presenza nell’area trattata potrebbe alterare il campo magnetico e rendere vano il trattamento.

L’impiego della magnetoterapia e’ sempre controindicata in presenza di:

  1. PACE-MAKER
  2. NEOPLASIE
  3. GRAVIDANZA
  4. TUBERCOLOSI